Circolo Virtuoso dell’ Innovazione Professionale – fase 2: definire il valore
Eccoci oggi alla seconda puntata del viaggio nel Circolo Virtuoso dell’Innovazione Professionale. Se non hai ascoltato le precedenti puntate, il mio consiglio è di ascoltare prima quelle poiché da lì potrai avere la cornice di riferimento e cosa fare nel primo step di questo viaggio e conoscere il filo conduttore che lega le puntate tra loro.
Ricordiamo quindi che il Circolo Virtuoso dell’Innovazione Professionale che ho schematizzato è composto da 3 fasi più 1: sviluppare il mindset, definire il valore, comunicare il valore e la quarta è la validazione.
Approfondiamo, allora, la seconda fase: definire il valore.
2 tipologie di valore
In questa seconda fase siamo in modalità convergenza per rivolgere lo sguardo verso di noi e analizzare ciò che ci distingue dagli altri e ciò che ci rende unici.
Inoltre, quando parliamo di definire il valore è importante zoomare un pò per vedere che all’interno del valore ci sono almeno due tipologie da sviluppare e su cui è importante prendere consapevolezza: il valore personale, in cui puoi far rientrare anche quello sociale e culturale, e il valore professionale.
Il valore personale
Nel valore personale troviamo l’amore che provi nei tuoi confronti, la fiducia di te e la visione che hai nel raggiungere gli obiettivi. Ma anche i tuoi valori, come l’onestà, affidabilità, i legami con la comunità in cui vivi, il modo in cui ti poni nei tuoi confronti e in quello degli altri. Il dialogo che utilizzi verso di te, come verso gli altri. Valuta il grado della tua autostima, della tua auto efficacia, la tua capacità di essere anti fragile e emotivamente agile. Puoi iniziare ascoltando le puntate del podcast che trovi già su questi approfondimenti.
Il valore professionale
Il valore professionale comprende la tua conoscenza, le esperienze professionali, su cui ti basi per prendere decisioni e definire una posizione nelle diverse situazioni lavorative.
Li descrivi attraverso la consapevolezza che hai nel sentirti capace di fronte ad una sfida lavorativa, che sia l’acquisizione di un nuovo cliente, come un colloquio di lavoro, attraverso la modalità con cui lavori, l’impegno che metti nel portare a termine un obiettivo. L’importanza che dai nel migliorare le tue competenze e il tuo sapere.
Conoscerlo ti permette di capire se c’è una coerenza tra l’impegno che metti e i risultati che ottieni e valutare come migliorare ogni giorno di più.
Come definire il valore
In generale quando lavori alla definizione del tuo valore è fondamentale capire se senti di avere delle resistenze che non ti permettono di cogliere le opportunità che vorresti o che ti si presentano e se sai identificarle per poi agire.
Parti da qui:
- quali sono le emozioni che ti limitano o che vorresti provare nel sentirti efficace sul lavoro
- potenzia le competenze sia soft che hard, analizza le tue caratteristiche per arrivare a padroneggiare le capacità che ti aiutano a capire e ad agire il tuo valore.
- definire il tuo valore, ti aiuta a smettere di sminuirsi, ti aiuta a prendere una posizione chiara, a definire i tuoi confini, a stabilire i tuoi obiettivi e determinare quali sono i passi da fare in piena consapevolezza e non vivere in balia delle situazioni, ma sentire di avere le risorse per governarle e soprattutto sapere di meritare i tuoi risultati perché saprai quali sono le tue risorse.
L’importanza di sapere come funzioni
Tutto quello che scoprirai di te e di come funzioni a livello personale e professionale ti sarà utile per iniziare a lavorare sul processo che andrà a definire poi il tuo Personal Branding, cioè la gestione strategica della tua immagine professionale, attraverso la sua identificazione, lo sviluppo e il mantenimento, una volta raggiunto il tuo obiettivo.
L’obiettivo è costruire una mappa che ti permetterà di avere maggiore consapevolezza e una chiara visione della tua situazione.
Costruire la tua identità professionale
Ricordo che spesso quando ero all’università affrontavamo il concetto di sviluppare e mantenere la nostra identità e ci veniva proposto di cambiare il punto di vista e iniziare a pensare a noi come fossimo un brand e proprio il concetto di Personal Branding venne proposto per la prima volta nel 1997 da Tom Peters, amministratore delegato di Fast Company ed esperto di marketing che affermò in un suo famoso articolo “Qualsiasi sia la mia estrazione sociale o età, io sono di fatto il presidente, amministratore delegato e responsabile Marketing dell’azienda chiamata “Io Spa”. La mia reputazione e la mia credibilità si definiscono tramite la qualità del mio lavoro attuale e passato e determinano la qualità del mio lavoro futuro.”
Questo perché siamo noi responsabili di come costruiamo, gestiamo e comunichiamo noi stessi, e per farlo, proprio come un’azienda è importante conoscerci al meglio, sapere quali investimenti fare rispetto all’obiettivo che vogliamo raggiungere, dobbiamo sapere quali sono i nostri punti di forza e di debolezza, capire quali sono i partner di cui circondarci, quali clienti attrarre e come comunicare con gli altri e instaurare relazioni efficaci.
Come definire il Personal Branding
L’approccio al Personal Branding, che utilizzo con i miei clienti, e che condivido è quello di Luigi Centenaro, poiché sono convinta che ci aiuti sia nel definire il proprio valore, che nel comunicarlo agli altri in base al nostro obiettivo, questa seconda parte la vedremo nella prossima puntata.
Il Personal Branding prende in considerazione 12 aree, vediamo oggi quelle relative alla definizione del valore, quindi quelle che ti aiutano a costruire la tua consapevolezza, sono i primi 8:
#1 l’identità
qui inserirai i tuoi punti di forza, di debolezza, i valori, il tuo scopo, la tua vision, la prospettiva, come ti relazioni con gli altri, i tratti più distintivi della tua personalità
#2 le competenze
qui inserirai le competenze che negli anni hai accumulato, sviluppato e potenziato relative alla professione
#3 le ragioni per credere
qui inserirai le tue esperienze lavorative e di vita che sostengono la tua professionalità
#4 la professione
qui inserirai il titolo della tua professione, ma anche l’approccio ad essa, in che modo svolgi il tuo lavoro?
#5 l’arena
qui inserisci il tuo mercato di riferimento
#6 la proposta di valore
cosa vuoi trasferire ai tuoi clienti, o alla prossima azienda, non in termini di di servizi o prodotti, ma di valore, ad esempio quali benefici otterranno gli altri venendo in contatto con te, quali problemi a livello funzionale, emotivo e sociale risolvi?
#7 gli investimenti
qui inserirai la quantità e la modalità di investimenti che vorrai fare a livello di tempo dedicato alla formazione, allo sviluppo della tua proprietà intellettuale, alla presenza sui social, al marketing, quindi tutto ciò che ti occorre mettere in conto per raggiungere l’obiettivo.
#8 i risultati
cosa vuoi ottenere sviluppando e mantenendo il tuo Personal Branding?
Cosa vuol dire Personal Branding?
Dare vita al tuo Personal Branding vuol dire iniziare un percorso che come obiettivo non ha l’arrivo, ma l’evoluzione costante di te e della tua professionalità.
- Vuol dire sviluppare una coerenza tra ciò che fai e ciò che dici,
- vuol dire essere consapevole di quale sia il tuo valore, quali siano i tuoi talenti, su cui poter puntare,
- vuol dire conoscere cosa ti rende unico agli occhi dei tuoi clienti, colleghi, capi, e con chiunque tu scelga di relazionarti durante la tua vita professionale.
- vuol dire anche conoscere le strade che puoi percorrere, le difficoltà da affrontare, quali sono le tue fragilità, e come puoi trasformarle in punti di forza.
Proprio come fanno i maestri giapponesi con la pratica del kintsugi, che letteralmente significa “riparare con l’oro”. Questi maestri per riparare gli oggetti di ceramiche rotti, ne raccolgono i pezzi e li riparano con l’oro, valorizzandone così la loro fragilità e riscrivendo la storia di quell’oggetto con un’altra storia, imperfetta e unica, dove le cicatrici delle esperienze passate determinano un futuro diverso, più prezioso.
Così Luigi Centenaro ci consiglia di vedere con occhi diversi le imperfezioni sui nostri cv o nelle nostre storie, infatti proprio su quelli potrebbe basarsi la nostra strategia migliore, perché sono caratteristiche distintive e non replicabili da nessun altro.
L’obiettivo è quindi quello di conoscersi al meglio, per sapere quale valore puoi offrire agli altri.
Nella prossima puntata
Nella prossima puntata analizzeremo la comunicazione del valore attraverso gli altri 4 blocchi che compongono il Personal Branding e nel canale gratuito Telegram di Psicologia a Lavoro! preparerò un esercizio in cui ti propongo una strategia di design thinking da mettere subito in pratica per definire il tuo valore e sapere cosa e come comunicarlo.
Nel frattempo se non sei ancora iscritto al canale ti basterà cliccare qui ▶️ Psicologia a Lavoro! per accedere gratuitamente e potrai già fare l’esercizio della puntata precedente per sviluppare il mindset agile.
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