L’Intolleranza all’incertezza

Buongiorno! Prima puntata di questo nuovo anno. Abbiamo attraversato il 2020 su una scialuppa con il mare in tempesta e ora il 2020 è alle nostre spalle e noi siamo qui di fronte al 2021 pronti a raggiungere tutti i nostri obiettivi con le idee chiare e le azioni da compiere bene in mente……oppure di fronte abbiamo un 2021 pieno di incertezza, non siamo certi di ciò che possiamo o dobbiamo…fare, e neanche di come lo possiamo o dobbiamo fare. Bè se hai messo in pratica l’esercizio che ti ho proposto nelle ultime puntate dell’anno, oggi sai dove sei e quali sono le principali difficoltà che dovrai affrontare, ma ciò non toglie che di fronte a te hai un mondo complesso e cercare di avere tutto sotto controllo e immaginare universi paralleli pieni di “se faccio così allora accadrà sicuramente questo” “se avessi fatto così sarebbe andata sicuramente bene”, sottolineando nella nostra testa “sicuramente”, non ti porterà molto lontano. A volte sembra quasi che siamo talmente certi di ciò che poteva essere o sarebbe dovuto essere, che non ci resta molta certezza per il presente che invece stiamo vivendo. E qui entra in gioco un costrutto psicologico che ci mette in evidenza ansie e insofferenze: è l’intolleranza all’incertezza. Ma che cos’è l’incertezza, partiamo da una definizione. L’intolleranza dell’incertezza è stata definita da Carleton (2016) “come l’incapacità disposizionale, da parte dell’individuo a tollerare una risposta avversità innescata dall’assenza percepita di informazioni salienti, chiave o sufficienti e sostenuta dalla percezione associata di incertezza”.

La paura dell’ignoto

In realtà la capacità di prefigurarci il futuro, di anticiparlo e rimodellarlo attraverso le azioni che compiamo nel presente ci aiutato ad adattarci durante la nostra vita. E lo facciamo grazie alla spinta, alla motivazione che ci dà la paura dell’ignoto. La difficoltà sorge quando cadiamo nella trappola di voler prevedere e controllare tutta la complessità del mondo che ci circonda. Perché la paura diventa più forte e questo può portare a mettere in atto un circolo vizioso dove vogliamo controllare tutto, anche quando farlo non ci ha portato soddisfazione. Inoltre dobbiamo tenere presente che all’aumentare della complessità, della realtà che ci circonda, delle scelte da fare aumenta il grado di incertezza e imprevedibilità che li accompagna, e così riprendiamo il circolo vizioso di aumentare il tentativo di controllare la realtà. Tutto questo alimenta la nostra preoccupazione, fino a riempiere le nostre giornate. Chiaramente esiste anche una soglia oltre la quale l’intolleranza all’incertezza può diventare addirittura dannosa, al punto da dominare incontrastata la nostra vita psicologica, sociale e relazionale, manifestandosi ad esempio con gravi disturbi d’ansia e dell’umore e questo rappresenta un rischio per la nostra salute e il nostro benessere.

5 strategie per gestire l’intolleranza all’incertezza

Allora come facciamo a contrastare l’intolleranza all’incertezza e continuare ad essere protagonisti delle nostre giornate e costruirci una vita ben progettata. Ci sono sicuramente molte strategie e capacità che possiamo potenziare, per motivi di tempo qui ne ho scelte 5.

  1. Prendere consapevolezza che la certezza non esiste

Come sempre partiamo dalla nostra consapevolezza. Comprendere e accettare consapevolmente che nella vita non esistono certezze e che non possiamo controllarne ogni aspetto, ci aiuta a non cadere nella trappola dell’illusione che a lungo andare può avere effetti negativi con conseguenze psicologiche che minano il nostro benessere.

  1. Fermarci e chiederci “cosa voglio veramente?”

Perché saperlo ci aiuta a non girare a vuoto, a non impegnarci in diverse attività con la sensazione di stare perdendo tempo, a non disperdere energie. Ad esempio nel mio lavoro mi è capitato di avere in consulenza delle persone che arrivavano con l’idea di voler cercare un nuovo lavoro a ridosso del possibile rinnovo del contratto, senza però sapere se lo avrebbero rinnovato oppure no. Mossi quindi dalla preoccupazione e non dal voler cambiare lavoro per migliorare. Un’azione che, quindi, poi facciamo insieme è quella di valutare cosa si vuole veramente, prima di tutto, restare o andare via? Una volta scelto si hanno delle opzioni ben distinte su cui agire, ad esempio è possibile chiedere un incontro con il proprio responsabile per capire se il contratto verrà rinnovato oppure scegliere nonostante il rinnovo di voler andare via. Ma a volte non vogliamo far luce sulla situazione perché questo ci potrebbe mettere davanti ad una delusione o ad una risposta che non siamo pronti ad accettare, e allora procrastiniamo nel volerla risolvere. Ma così facendo non siamo più protagonisti delle nostre vite, ma in balia degli eventi.

  1. Avere obiettivi più grandi che ci spronano

Capire qual è il più grande obiettivo che hai e che fa da sfondo alla tua vita, che sia professionale, spirituale o una causa sociale, a cui puoi far riferimento nei momenti di difficoltà, o di confusione. Questo ti aiuta a declassificare un problema enorme in un contrattempo quotidiano, agevolando di volta in volta il cambio di prospettiva.

  1. Allenare la Resilienza

Questa è una competenza che per funzionare bene ed esserci utile deve essere allenata, come un muscolo. Pietro Trabucchi psicologo che si occupa di prestazioni sportive, ci insegna che “la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino. Il verbo “persistere” indica l’idea di una motivazione che rimane salda.” Sempre secondo Trabucchi alcune caratteristiche di una persona resiliente sono: l’ottimismo, il tendere ad una lettura degli eventi negativi come momentanei e circoscritti, sentire di avere un margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda, cercare di vedere i cambiamenti più come una sfida che non come una minaccia e non perdere la speranza di fronte a sconfitte e frustrazioni.

  1. Abbraccia l’imprevisto

Gli imprevisti possono materializzarsi con un cambiamento lavorativo, con nuove mansioni da ricoprire o la fine di una storia d’amore, cioè qualsiasi cambiamento rompa un equilibrio e che per questo ci può mettere in difficoltà, perché cambia la visuale su quel futuro che fino a poco fa avevamo dato per certo. È in questi momenti di transizione che dobbiamo poter utilizzare tutte quelle soft skill di adattamento, che avremo allenato nel frattempo, tenendo a mente che l’incertezza è una delle possibilità della nostra esistenza, che porta con sè dubbi, attese, ed elaborazioni di nuove soluzioni che ci aiutino ad accettare gli eventi per ciò che sono senza arrovellarsi per ciò che sarebbero potuto o dovuto essere, iniziando a immaginare quegli universi paralleli a cui mi riferivo ad inizio puntata, e perdendo il controllo sulla realtà.

L’importanza di saper gestire l’intolleranza all’incertezza

Perché è importante sapere “gestire” l’incertezza:

  1. perché abbassa i livelli di ansia, perché se ci lasciamo prendere dalla voglia di controllare tutto questa ci travolgerà paralizzando la nostra vita mentre se, come dicevamo anche nelle puntate scorse, accettiamo che siamo in un processo allora il nostro mindset si adatterà alle novità quando si concretizzeranno, ma non prima.
  2. ci evita il fastidioso e incessante rimuginare della nostra mente, l’eccessiva produzione di pensieri distoglie la nostra attenzione dal cercare e vedere le opportunità e le soluzioni
  3. ci aiuta a focalizzarci su ciò che volgiamo veramente, perché non saperlo ci fa vivere in balia delle situazioni
  4. ci offre la possibilità di metterci alla prova e scoprire tutte le nostre reali capacità, aumentando il nostro senso di auto-efficacia e alimentando la fiducia in noi stessi di saper affrontare l’imprevisto quando arriva
  5. ci aiuta a non rifugiarci nella nostra confort zone, dove abbiamo qualche sicurezza in più ma non è il luogo dei sogni e del miglioramento continuo.

Nel canale gratuito Telegram Psicologia a Lavoro! ti ho creato delle grafiche per riassumete i 5 consigli e i 5 vantaggi per potenziare la gestione dell’incertezza e iniziare al meglio questo 2021. Inoltre troverai tutte le altre risorse delle puntate a cui faccio riferimento. Se non sei ancora nel canale basta cliccare qui  per ottenere il link d’ingresso.

Bene per oggi è tutto, ti auguro un 2021 all’altezza dei tuoi sogni e ti lascio con una frase dello psicologo tedesco Erich Fromm:

«L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità».

Autrice

Dr. Valentina Patacca

Psicologa del Lavoro e autrice del podcast Psicologia a Lavoro!