Quanto hai a cuore il tuo benessere psicologico?

Ciao! Oggi parliamo di benessere psicologico, ovvero quella condizione di equilibrio che la persona sperimenta con le sue necessità, le sue risorse e le relazioni che ha con gli altri e l’ambiente in cui vive. Infatti il benessere psicologico è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una condizione in cui “l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”. Questo vuol dire che il benessere psicologico è una condizione di equilibrio necessariamente dinamico, che cambia continuamente e come spesso abbiamo detto nelle puntate precedenti, questo equilibrio non è dato una volta per tutte, ma viene da noi valutato e rinegoziato moltissime volte in base alle numerose variabili: individuali, relazionali e ambientali che incontriamo nella nostra vita.

Ma quando sentiamo di vivere nel benessere psicologico?

Quando riscontriamo uno stato di serenità e coerenza tra ciò che sentiamo, ciò che pensiamo e ciò che mettiamo in atto. Questo stato di serenità e di coerenza ci permette ci consente di godere appieno dei momenti felici e di affrontare con serenità le difficoltà della vita, riuscendo a mantenere comunque un atteggiamento positivo sia con noi stessi che con gli altri, che con l’ambiente in cui viviamo. Quando sentiamo di riconoscere noi stessi in ciò che facciamo, quando sentiamo di aver messo in campo delle soluzioni adeguate alla situazione che stiamo vivendo.

E quando invece sentiamo che c’è un disallineamento nel nostro equilibrio del benessere psicologico?

Spesso lo abbiamo detto, il nostro equilibrio può venir compromesso da motivi di ogni natura e livello di gravità, inoltre possono riguardare una o a più ambiti della nostra vita, ma non sarà tanto l’evento in sé a destabilizzarci quanto la nostra percezione su quell’evento e il significato che diamo noi all’evento che creerà un disallineamento nel nostro equilibrio del benessere psicologico.  Chiaramente, in linea generale, la vita di tutti noi presenta delle difficoltà, e a volte siamo grado di trovare le forze e le risorse per affrontarle da soli e adattarci ad esse, riorganizzando la nostra vita di conseguenza, ma altre volte, ad esempio quando sono più situazioni insieme a crearci disagio, o quando non abbiamo chiaro il perché del disagio che proviamo, ma sentiamo che incide sulla qualità della nostra vita, allora la situazione può diventare insostenibile, perché sentiamo che pur sforzandoci di vedere la situazione con più chiarezza per generare idee utili alla risoluzione, non ci riusciamo per vari motivi, e si rimane in qualche modo disorientati; in queste circostanze ad esempio il supporto di uno psicologo, cioè la figura di riferimento per ritrovare il nostro benessere psicologico, è utile perché ti aiuta a considerare gli eventi da altri punti di vista per arrivare a trasformare una crisi in opportunità. Questo perché a volte non è semplice essere immersi in una situazione difficile e vedere quali risorse puoi mettere in campo per affrontare e risolvere il disagio che provi.

Quali sono le componenti del benessere psicologico?

La psicologa americana Carol Ryff, con i suoi studi e le sue ricerche, ha definito quali sono le dimensioni di cui si compone il benessere psicologico. Apprezzo molto questo approccio perché lo trovo dinamico e universale nel prendere in considerazione i tre aspetti fondamentali del benessere psicologico di cui abbiamo parlato prima: individuale, relazionale e di contesto. Il benessere psicologico secondo la psicologa americana, infatti, è un processo multidimensionale e dinamico che comprende importanti aspetti della nostra personalità necessari per definire la presenza del benessere psicologico. La prima cosa da sottolineare di questo modello teorico, e che trovo molto in linea con quanto spesso condivido qui nel podcast e con i miei clienti, è che possiamo trovare il benessere psicologico solo al nostro interno, rivolgendo lo sguardo verso noi stessi per riuscire a realizzare il nostro sé più autentico. Secondo gli studi che ha effettuato la psicologa Ryff, validati anche per il contesto italiano, il benessere psicologico si compone di 6 dimensioni, vediamole una per una:

  1. auto-accettazione: ovvero sviluppare un atteggiamento positivo verso se stessi, verso la propria vita passata e presente, in modo da suscitare sentimenti positivi, arrivare a riconoscere, e accettare i molteplici aspetti di sé, sia per quanto riguarda i punti di forza che di debolezza.
  2. relazioni interpersonali positive: questa dimensione si riferisce alla presenza di relazioni interpersonali soddisfacenti, basate sulla fiducia, sull’empatia, sull’affetto, cioè su quelle qualità che ci consentono di vivere dei legami importanti, duraturi e in cui ci si sente liberi di dare e avere reciprocamente.
  3. autonomia: ovvero essere autodeterminati e sicuri di sè. Sviluppare una libertà emozionale, di pensiero, e di azione che ci consentono di essere indipendenti, e di regolare le nostre aspettative su standard interni e non influenzabili dagli altri, dalle pressioni sociali o ambientali.
  4. padronanza ambientale: ovvero possedere la padronanza delle capacità che ci permettono di gestire le sfide e l’ambiente in cui viviamo in modo efficace, anche per metterci nelle condizioni di cogliere delle opportunità, affrontare delle sfide, ed essere in grado di scegliere o di creare contesti favorevoli alle nostre esigenze e ai nostri valori di volta in volta.
  5. crescita personale: ovvero percepirci in continuo sviluppo, in continuo cambiamento, e vedere il miglioramento di noi stessi e del nostro comportamento nel tempo, sentire di essere aperti a nuove esperienze, voler realizzare il proprio potenziale, avere sempre maggiore consapevolezza di noi stessi ed un maggior senso di efficacia.
  6. scopo nella vita: ovvero dare un significato alla nostra vita passata e presente, porci degli obiettivi e delle mete chiari per sentire un senso di direzione verso lo scopo della nostra vita, che si sposi con le nostre convinzioni personali e i nostri valori.

Perché ci è utile conoscere il benessere psicologico?

Ci sono diversi aspetti importanti per cui è utile conoscere il benessere psicologico:

  1. avere consapevolezza di ciò che vuol dire provare benessere psicologico
  2. sapere a livello operativo su quali dimensioni lavorare per raggiungere la qualità di vita che desideriamo
  3. sapere che è un equilibrio che muta nel tempo ci aiuta a capire meglio il nostro sentire quando lo proviamo e a gestire le situazioni della nostra vita. E questo ultimo punto ci tengo a sottolinearlo perché spesso con i clienti in Studio capita che mentre affrontiamo una situazione di disagio o di cambiamento la persona mi dica “eh ma io non ero così prima…che mi è successo?”, è successo che l’equilibrio è mutato ed è necessario riallinearlo per ritrovare il benessere psicologico.

Da dove iniziare per raggiungere il benessere psicologico?

 Ogni dimensione richiede un lavoro specifico di consapevolezza e di miglioramento per poterci sentire pienamente appagati. Come dicevo prima una soluzione è quella di rivolgersi ad uno psicologo per essere supportati nella ricerca, inoltre ti condivido 5 consigli e un esercizio su cui puoi lavorare fin da ora:

  1. provare nuove esperienze, esplorando aree sconosciute ti aiuterà a sentirti più motivato e attivo;
  2. iniziare a credere nel tuo potenziale e poi attivarti per svilupparlo
  3. vivere gli errori come degli insegnamenti da cui ripartire
  4. valutare quale sia il tuo talento nel lavoro o in un hobby
  5. circondarti di persone che ti sostengono e ti ascoltano e no di persone che ti schiacciano o ti limitano minano il tuo benessere psicologico e aumentano i livelli di distress

Esercizio

Utilizza, il design thinking, di cui abbiamo parlato nelle scorse puntate, per analizzare la tua situazione attuale: ora che conosci le dimensioni del benessere psicologico valuta da 0 a 5 il tuo livello di soddisfazione per ognuna di esse, poi prendi in considerazione le tre dimensioni in cui hai riscontrato un basso punteggio di soddisfazione e inizia a lavorare da lì, partendo sempre da piccoli passi, per poi incrementare strada facendo. Nel canale Telegram Psicologia a Lavoro! Ho preparato un pdf da scaricare per poter svolgere questa autoanalisi e iniziare a lavorare sul tuo benessere psicologico.

Ti auguro una splendida giornata!

Autrice

Dr. Valentina Patacca

Psicologa del Lavoro e autrice del podcast Psicologia a Lavoro!