Equilibrio tra vita e lavoro

Buongiorno! Oggi parliamo di lavoro flessibile. Personalmente lavoro in Smart Working da diversi anni e all’inizio non è stato semplice pianificare ed organizzare il lavoro e la vita privata rimanendo produttiva e soddisfatta, ma ho comunque sempre creduto nella potenzialità che un approccio così potesse avere per me. Oggi la nostra nuova realtà ci sta portando sempre di più ad utilizzare una modalità di lavoro flessibile, tuttavia ci sono delle riflessioni che credo siano fondamentali condividere.

Cosa dobbiamo saper gestire in un lavoro flessibile?

Come ogni cosa, anche il lavoro flessibile, se non gestito in modo consapevole ed efficace rischia di travolgere le nostre vite. Quindi oggi vorrei riflettere con te sugli aspetti da tenere in considerazione quando vuoi costruire la tua realtà utilizzando un approccio Smart per gestire la tua vita lavorativa e inevitabilmente quella privata. Negli anni ’70 in Gran Bretagna infatti nasce il concetto di work life-balance. Cioè la ricerca da parte dei lavoratori di trovare e mantenere un equilibrio tra la propria vita privata e quella professionale, equilibrio fondamentale per il nostro benessere psicologico e fisico. Se guardiamo più da vicino questo tipo di equilibrio ci rendiamo conto che sono di più le aree da gestire. Si perché gli ambiti tra cui dobbiamo trovare un equilibrio sono almeno 5: quello lavorativo, quello sociale, il nostro corpo, la nostra mente e l’auto-realizzazione. Ognuno ha il proprio equilibrio tra questi, ed essendo noi in un processo, questo equilibrio sarà costantemente dinamico, quindi non lo troviamo una volta per tutte, ma lo rinegoziamo durante la vita, dando di volta in volta priorità ad ambiti diversi. Ma ricordiamo che tutti questi ambiti fanno si che noi possiamo avere una vita sana e produttiva.

Lo squilibrio che si crea dimenticandoci di alimentare uno o più di questi ambiti va ad inficiare il nostro grado di soddisfazione, la qualità della nostra vita, togliendoci tempo ed energie. Se poi lo squilibrio si prolunga nel tempo ecco arrivare i segnali che ci fanno poi definire la nostra vita stressante. Alcuni campanelli d’allarme sono la sensazione di non avere mai tempo, sensazione di sovraccarico, la percezione di una mancanza di separazione mentale tra questi 5 ambiti, scarse relazioni positive a livello interpersonale, familiare e di coppia, disturbi psicosomatici come mal di testa, mal di stomaco e mal di schiena, ma anche irritabilità, scarsa memoria, difficoltà di concentrazione.

All’interno del Podcast trovi delle puntate dedicate proprio allo Stress e alle Strategie di coping da mettere in atto per non soccombervi e per utilizzare il lato positivo dello stress come motivazione, mentre imparare a gestire il lato negativo, chiamato distress.

Se ci riflettiamo però sembra che la vita abbia allora avuto senso dell’umorismo, perché abbiamo passato anni a cercare il modo migliore per separare la vita da lavoro, e poi lei arriva e ci spiega che in realtà, non esiste separazione. Infatti da marzo dello scorso anno, l’emergenza sanitaria e lo sviluppo tecnologico hanno decisamente assottigliato i confini di tempo e spazio tra le due aree, acuendo e incrementando i disagi psicologi soprattutto dovuti alla sensazione di non riuscire più a distinguerle, tanto che questi due ambiti si sono sovrapposti. Lavoriamo al fianco dei nostri familiari e non più dei colleghi, l’ufficio è la nostra cucina o il salotto. Quindi se prima trovare un equilibrio tra vita privata e professionale voleva dire lasciare il lavoro in ufficio, oggi l’ufficio è letteralmente entrato nelle nostre case e le nostre case sono entrare nell’ufficio. Ecco che allora oggi si rende più che mai necessario sviluppare e potenziare tutte quelle skill che ci aiutano a saper gestire, pianificare ed organizzare l’equilibrio tra tutti gli ambiti della vita, per non esserne sopraffatti, e trovare il modo più funzionale e sano di vivere.

Vecchi e nuovi paradigmi

In una recente indagine del Dipartimento di Psicologia e di Scienze Statistiche dell’Università del Sacro Cuore di Milano, sui docenti universitari che hanno lavorato negli ultimi 10 mesi in Smart Working sono emersi sintomi psicosomatici, ansia, percezione della riduzione della qualità della vita, del tempo libero, mentre sembra fuori controllo l’estensione dell’orario di lavoro. Due intervistati su tre avvertono un’invasione delle tecnologie nelle proprie vite. La sensazione è quindi proprio quella dell’invasione.

Probabilmente tutto questo avviene per diverse ragioni, occorrono un’adeguata regolamentazione giuridico-istituzionale, inoltre un approccio come quello dello Smart Working, ad esempio, non può basarsi sulla mancanza di fiducia o sulla quantità di ore lavorative. Ciò non toglie però che quello che stiamo vivendo è un cambiamento culturale nel modo di concepire il lavoro che ha ripercussioni su tutti gli altri ambiti della nostra vita. E a mio avviso non è possibile affrontare un cambiamento volendo incastrare vecchi paradigmi in una nuova realtà, perché ha necessità, principi e valori diversi e abitudini nuove, solo per cominciare. Allora mentre viviamo questo cambiamento culturale noi che cosa possiamo fare invece per coglierne i vantaggi e le opportunità che questa nuova realtà ci offre?

Viktor Frankl psichiatra austriaco disse: “quando non possiamo più cambiare la situazione, siamo chiamati a cambiare noi stessi”. Focalizziamo l’attenzione verso ciò che noi possiamo migliorare, fare, cambiare nel nostro piccolo e a piccoli passi. Come abbiamo detto nelle scorse puntate per sapere dove voglio andare devo necessariamente sapere dove sono oggi. Il mio consiglio è di ragionare su come puoi gestire la fusione degli ambiti della tua vita in modo da trovare la tua modalità ed essere produttivo e salvaguardare il tuo benessere, ti propongo alcune delle domande che pongo anche ai clienti in Studio, quando vengono con la richiesta di voler trovare il loro equilibrio:

– quanto hai sotto controllo il tuo equilibrio?

– quali sono le strategie che già stai utilizzando e che realmente portano beneficio alla tua produttività e ti agevolano la vita?

– quali sono le difficoltà che stai riscontrando, cosa secondo te non ti rende produttivo o ti blocca?

– cosa ti impedisce di vivere tutti gli ambiti della tua vita in armonia?

– cosa è in tuo potere fare per risolvere le tue difficoltà?

– cosa ti manca per risolvere le tue difficoltà?

Nel canale gratuito su Telegram Psicologia a Lavoro! Ti ho preparato uno schema da compilare per mettere nero su bianco questo tipo di riflessioni, così da avere davanti a te la situazione un po’ più chiara. Se non sei ancora iscritto al canale basta cliccare uno dei punlsanti che trovi qui all’interno del sito per accedervi.  Il mio consiglio è di utilizzare il canale su Telegram come se fosse un database per spunti e approfondimenti su tutte le puntate del Podcast, da consultare quando ne hai bisogno.

Da dove partire per creare equilibrio tra vita e lavoro

Ecco alcuni spunti utili da cui iniziare:

  1. Gestire lo stress e il distress

Lo stress di per se è normale e ci motiva. Mentre il distress prolungato nel tempo ci danneggia, ci porta all’esaurimento emotivo e fisico ci indebolisce, nei casi più gravi si manifesta nella sindrome di Burnout. Allora dobbiamo prevenirlo, o saperlo gestire quando arriva per non prolungarlo. Quindi la domanda è quali sono i tuoi fattori di stress? Trovi già la puntata sullo Stress e le Strategie di coping qui nel Podcast e nel canale Telegram.

  1. Stabilire dei limiti consapevoli

I vantaggi del lavoro flessibile sono indubbi, ma questa relazione complicata si è creata anche perché abbiamo iniziato a lavorare da remoto o da casa da un giorno all’altro, senza avere una formazione su cosa significhi lavorare in modo flessibile, ad esempio per quanto riguarda tempo e spazi o la gestione della tecnologia. Quindi dobbiamo introdurre dei limiti e rispettarli per evitare il sovraccarico dovuto al non riuscire a staccare la spina.

  1. Stabilire le priorità e avere il coraggio di lasciare andare

Saper gestire il proprio tempo è diventata una skill irrinunciabile. Il tempo si gestisce a seconda delle tue energie, e secondo le tue priorità, un modo per aiutarti è quello di distinguere ciò che per te è urgente da ciò che è importante, sapere cosa puoi delegare e cosa invece abbandonare. Qui nel Podcast trovi le puntate dedicate proprio alla gestione del tempo e alla Matrice di Eisenhower.

  1. Abbandona il multitasking

Se hai molte cose da fare stila una lista e organizza attività e scadenze. Ti sarà utile fissare degli obiettivi quotidiani; inizia da quelli più complessi e scendi di intensità durante la giornata. Il multitasking non farà altro che aumentare il livello di nervosismo e disturberà la vostra concentrazione.

  1. Stabilisci il tempo da dedicare ai tuoi interessi personali

Quali attività fai o ti piacerebbe fare per il semplice fatto che ti fanno stare bene, che ti senti rigenerato una volta compiute? Ascoltare musica, scrivere, cucinare. Qualunque cosa ti dia gioia senza altri fini.

  1. Fai sport in modo costante

Stabilisci una routine dedicata all’attività fisica, va bene anche solo 30 minuti al giorno dalla corsa alla camminata, al pilates o lo yoga. Va bene tutto ciò ti aiuti a scaricare le tensioni e rigenerare le energie.

Abbiamo detto che il nostro è un equilibrio dinamico, quindi sarebbe utili stabilire dei check point durante l’anno per fare questo tipo di riflessioni e ristabilire di volta in volta il tuo equilibrio, con l’obiettivo di vivere che desideri.

Ciao, a presto!

Autrice

Dr. Valentina Patacca

Psicologa del Lavoro e autrice del podcast Psicologia a Lavoro!