Indice

  1. Introduzione
  2. Cosa sono le convinzioni limitanti?
  3. Come ci influenzano negativamente le convinzioni limitanti?
  4. Esempi di convinzioni limitanti

Introduzione

Quando decidi di fare qualcosa che potrebbe portarti a raggiungere un obiettivo, è fondamentale fare attenzione al dialogo che scegli di avere con te, perché può basarsi su delle convinzioni limitanti che andranno ad ostacolare il tuo successo; qualsiasi forma abbia per te la parola successo. Le convinzioni limitanti sono schemi di pensiero che guidano le tue scelte, impedendoti di esprimere il tuo potenziale e facendoti rinunciare a grandi opportunità. La buona notizia è che tu hai il potere di modificare la qualità del dialogo interiore, ponendo attenzione, scegliendo di credere in te, nelle tue capacità, allargando il tuo spazio di vita a infinite opportunità che riempiranno di significato la tua vita. Al contrario basando le tue scelte sulle convinzioni negative limiti l’azione destinandoti al fallimento e vivendo attanagliato da paura e frustrazione.

convinzioni limitanti

Cosa sono le convinzioni limitanti?

Ci sono dei classici esempi di convinzioni limitanti che spesso le persone si ripetono, nella loro mente, non perché non sono davvero in grado di fare qualcosa, ma perché non stanno affrontando le emozioni che le bloccano, come la paura ad esempio e si rifugiano dietro a regole e divieti auto-inflitti, che in qualche modo sembrano giustificare la rinuncia, ma al contempo alimentano la frustrazione di vivere una vita piena di insoddisfazione

  • solo quando avrò successo, sarò felice”
  • non devi fare così!
  • devo essere accettato e amato da tutti
  • devi sempre lavorare duro, se vuoi ottenere il successo!
  • per me è troppo tardi o troppo difficile
  • non sei bravo a mantenre la concentrazione….la motivazione…a parlare in pubblico…”
  • devo essere perfetto, altrimenti non valgo nulla
  • le cose devono andare sempre secondo i miei piani
  • non sarò mai in grado di cambiare lavoro
  • non ce la farò mai a…

Le convinzioni limitanti riguardano in generale il modo con cui guardiamo noi stessi, gli altri e il mondo in generale, sono idee, pensieri e comportamenti che definiscono come noi dovremmo essere, come dovrebbero essere gli altri e come dovrebbero andare le cose. In generale ognuno attraverso la propria storia, le proprie esperienze e la lettura del tutto soggettiva della realtà ha dato vita a delle convinzioni limitanti e infatti ne esistono tantissime tipologie come ad esempio quella di non farcela, di non sentirsi all’altezza, di non avere le risorse sufficienti per affrontare una determinata sfida, di non essere accettati, di non fare mai abbastanza. Quindi le convinzioni influenzano il come una persona pensa, interagisce con gli altri e si comporta nel mondo.

Negli anni sono stati diversi gli psicologi che hanno dedicato i loro studi alle convinzioni che limitano o bloccano la nostra vita, tra questi Martin Seligman, padre della psicologia positiva ci racconta che avere una mentalità ottimista ci permette di non essere schiavo delle convinzioni limitanti, che penalizzano la nostra vita e la nostra carriera. Gli insegnamenti che abbiamo ricevuto e le esperienze che abbiamo attraversato o evitato di attraversare hanno fatto si che noi creassimo un’insieme di credenze che utilizziamo per decidere se ciò che ci accade, le persone che incontriamo, le situazioni che viviamo siano definibili ad esempio in quanto giusto, sbagliato, importante, doloroso. La chiave, allora, non è non avere convinzioni limitanti, perché sono schemi di pensiero che ci portiamo dietro da anni, ma imparare a riconoscerle per trasformarle in convinzioni potenzianti.

I pensieri potenzianti sono quelli che migliorano la qualità della vita perché vanno ad incrementare autostima e autoefficacia, skill che ti supportano nell’esprimere a pieno il tuo potenziale.

Quindi una convinzione limitante o depotenziante è un’autovalutazione negativa che riguarda il come agiamo, pensiamo e di conseguenza il come stiamo interpretando e vivendo la nostra vita. E se la chiave è trasformare le convinzioni da depotenzianti a potenzianti, il percorso da intraprendere per padroneggiare quest’arte è lavorare sulla consapevolezza, sulla definizione della tua identità sia personale che professionale, scoprendo come funzioni e quali emozioni ti attivano più di altre, scegliendo di alimentare il potenziale e passare all’azione. Scegliendo di leggere la realtà attraverso un pensiero ottimista; anche Amleto ci insegna che “Nulla è difatti buono o cattivo se tale non ce lo foggia il nostro pensiero”.

Come ci influenzano negativamente le convinzioni limitanti?

In generale possiamo immaginare i pensieri auto-sabotanti come i cartelli “strada chiusa” che mettiamo ad ogni bivio del percorso verso il successo, questi ci costringono a rimanere sempre sulla strada principale, anche se avremmo voluto cambiare direzione.

convinzioni limitanti

Questi pensieri negativi sulla nostra consapevolezza bloccano qualsiasi tentativo di azione nei confronti di una situazione sfidante, complessa, che ci spaventa. Restiamo talmente bloccati da subirla passivamente, privandoci o cedendo al fato o ad altri il potere di scegliere per noi. Questo non agire, crea a lungo termine un disagio che non ci consente di crescere a livello personale e professionale.

Se guardiamo, ad esempio, a come possono questi pensieri limitanti influenzare negativamente la tua carriera professionale, in primo luogo ti costringono a rinunciare alle tante opportunità che si presentano sul tuo cammino, allungano di centinaia di chilometri il viaggio verso ciò che vuoi raggiungere, prolungano anche il tempo in cui la carriera ti crea frustrazione e disagio. Con il passare del tempo poi il senso di autostima e autoefficacia iniziano a degradarsi, radicando sempre di più le convinzioni negative sulla presunta incapacità di raggiungere il successo. È quindi un circolo vizioso che si alimenta attraverso gli auto-sabotaggi.

Infatti in generale le credenze limitanti possono essere la causa di problemi di autostima, ansia, depressione, possono sabotare relazioni, farci sentire incompresi o troppo esigenti nei confronti degli altri e di noi stessi; possono alimentare la procrastinazione, favorire la messa in atto di comportamenti che ci evitano situazioni sfidanti o complesse, impedendoci di evolvere.

Le convinzioni o pensieri limitanti scattano nel momento in cui vuoi raggiungere un obiettivo, vuoi fare una determinata cosa, ma la paura che si innesca blocca l’azione creando nella tua testa delle storie per cui agire, diventerebbe pericoloso. Tuttavia se all’inizio può sembrare che questi pensieri ti facciano sentire protetto nei confronti di una possibile delusione, con il tempo, generalizzandoli ad ogni situazione o persona che incontri, diventeranno sempre più cronici e funzioneranno da pilota automatico nel dirigere la tua vita.

Tuttavia, dal momento che tu sei l’unico ad avere potere su di te, anche se durante la vita hai allestito una parete piena di divieti e regole ferree, da far invidia a Dolores Jane Umbridge e sui quali basi decisioni e scelte influenzando negativamente il cammino, puoi sempre sceglire da oggi di iniziare a migliorare questa tipologia di mentalità provando a riflettere su questi tre aspetti:

  1. quei divieti e quelle regole, le hai scritte tu e quindi hai anche il potere di cambiarle, di evolvere e di crescere in qualunque momento
  2. ogni situazione è diversa e puoi accogliere l’opportunità di sperimentare nuovi modi di affrontare le sfide e fortificare l’autoefficacia
  3. attraverso la sperimentazione di soluzioni, non ponendo limiti alla creatività, impara dall’esperienza a scoprire un ulteriore sfaccettatura del tuo potenziale e a fidarti di te.

Esempi di convinzioni limitanti

Negli anni ‘60 lo psicologo Albert Ellis, padre della terapia razionale emotiva, postulò una correlazione positiva tra pensieri, emozioni e comportamento. Ellis osservò che la maggior parte dei suoi clienti avevano in comune la tendenza a sviluppare convinzioni rigide ed irrealistiche causate da una interpretazione distorta della realtà. Ha poi raggruppato queste convizioni irrealistiche in 4 macrocategorie:

  1. Doverizzazioni: fanno parte di questa categoria le convinzioni del tipo “devo essere in un certo modo” “le cose devono andare come dico io”
  2. Intolleranza alla frustrazione: troviamo convinzioni del tipo “non devo fallire”
  3. Valutazioni globali di valore personale e altrui, qui troviamo convinzioni che riguardano noi e gli altri, del tipo “ io non valgo” “gli altri non valgono”
  4. Catastrofizzazioni: la convinzione che sarebbe terribile e insopportabile se un nostro progetto o una situazione andasse in modo negativo

Ha anche creato una lista con le 11 convinzioni che aveva riscontrato maggiormente:

  1. “Io essere umano adulto, ho assolutamente bisogno di venire amato, stimato e approvato da tutte le persone significative del mio ambiente.”
  2. “Io devo assolutamente essere sempre perfettamente adeguato, competente e di successo in tutto quello che faccio e sotto ogni aspetto.”
  3. “Tutte le persone che dico io devono assolutamente comportarsi come dico io, altrimenti sono intrinsecamente cattive, malvagie e scellerate, e quindi meritano di essere severamente condannate e punite.”
  4. Tutte le cose devono assolutamente andare come dico io.”
  5. “La mia infelicità dipende da cause esterne, e quindi io posso fare poco o niente per cercare di controllare le mie pene e i miei disturbi.”
  6. “Siccome può succedere qualcosa di brutto, pericoloso o dannoso, mi devo preoccupare in continuazione, penso che succederà di sicuro, penso che succederà nelle forme peggiori, penso che non ci potrò fare nulla.”
  7. “Se qualcosa mi sembra difficile o richiede una mia assunzione di responsabilità, allora mi conviene evitarla piuttosto che affrontarla.”
  8. “Io sono debole e quindi ho bisogno di qualcuno più forte a cui appoggiarmi e da cui dipendere altrimenti non ce la posso fare.”
  9. “Il mio passato è la determinante assoluta delle mie condizioni attuali; e se una volta qualcosa ha avuto una forte influenza su di me, allora continuerà per sempre ad esercitare lo stesso effetto, quindi non c’è niente da fare.”
  10. “Se qualcuno ha qualche problema o disturbo che gli fa fare qualcosa che non mi piace allora io mi devo tremendamente sconvolgere per questo motivo.”
  11. “È sempre possibile trovare una soluzione perfetta di fronte a qualsiasi problema umano, e quindi io la devo assolutamente raggiungere.”

Adesso tocca a te! Alla luce di queste riflessioni sulle convnizioni limitanti: quando affronti o non affronti ciò che ti accade, in base a cosa prendi le decisioni? Chi sta esercitando il potere e il controllo su ciò che ti accade?

Se credi che funzionerà, vedrai delle opportunità. Se non credi che funzionerà, vedrai ostacoli.” Wayne Dyer

Se vuoi lavorare sulle tue convinzioni limitanti nel lavoro e sbloccare il tuo potenziale sono qua!