Indice
- Introduzione
- La paura dell’ignoto
- 5 strategie per gestire l’intolleranza all’incertezza
- L’importanza di saper gestire l’intolleranza all’incertezza
Introduzione
Lo scenario che hai davanti agli occhi ti vede mentre esci da un lungo periodo burrascoso, come se fossi stato su una scialuppa con il mare in tempesta. e ora che è alle tue spalle hai due possibilità davanti da te, ti senti:
- pronta/o a raggiungere tutti i tuoi obiettivi, con le idee chiare e le azioni da compiere bene in mente
- pieno di incertezza, non sei certa/o di ciò che puoi o devi fare e neanche di come lo puoi fare.
In entrambi i casi, sia che tu abbia calcolato tutte le possibilità, pianificato ogni mino passo, o che tu non abbia idea di cosa fare nel tuo prossimo futuro, hai una certezza di fronte a te: un mondo estremamente complesso. Cercare di avere tutto sotto controllo, immaginando universi paralleli pieni di “se faccio così, allora accadrà sicuramente questo” o “se avessi fatto così sarebbe andata sicuramente bene”, sottolineando nella tua testa “sicuramente”, non ti porterà molto lontano.
A volte sei così concentrato a trovare una spiegazione a ciò che poteva essere o sarebbe dovuto essere, che non ti resta molta certezza per il presente che stiamo vivendo. E qui entra in gioco un costrutto psicologico che ti mette in evidenza ansie e insofferenze: è l’intolleranza all’incertezza. Partiamo da una definizione: l’intolleranza dell’incertezza è stata definita da Carleton (2016) “come l’incapacità disposizionale, da parte dell’individuo a tollerare una risposta avversiva innescata dall’assenza percepita di informazioni salienti, chiave o sufficienti e sostenuta dalla percezione associata di incertezza”.
La paura dell’ignoto
La capacità di prefigurarci il futuro, di anticiparlo e rimodellarlo attraverso le azioni che compiamo nel presente ci aiutato ad adattarci durante la nostra vita e lo facciamo grazie alla spinta, alla motivazione che ci dà la paura dell’ignoto.
La difficoltà sorge quando cadiamo nella trappola di voler prevedere e controllare tutta la complessità del mondo che ci circonda. Perché la paura diventa più forte e questo può portare a mettere in atto un circolo vizioso dove vogliamo controllare tutto, anche quando farlo non ci ha portato soddisfazione. Inoltre dobbiamo tenere presente che all’aumentare della complessità, della realtà che ci circonda, delle scelte da fare, aumenta il grado di incertezza e imprevedibilità che li accompagna e così riprendiamo il circolo vizioso di aumentare il tentativo di controllare la realtà.
Tutto questo alimenta la nostra preoccupazione, fino a riempiere le nostre giornate. Esiste anche una soglia oltre la quale l’intolleranza all’incertezza può diventare addirittura dannosa, al punto da dominare incontrastata la nostra vita psicologica, sociale e relazionale, manifestandosi ad esempio con gravi disturbi d’ansia e dell’umore e questo rappresenta un rischio per la nostra salute e il nostro benessere.
5 strategie per gestire l’intolleranza all’incertezza
In un mondo così complesso come facciamo a contrastare l’intolleranza all’incertezza e continuare ad essere protagonisti delle nostre giornate e costruirci una vita ben progettata?
Ci sono sicuramente molte strategie e capacità che possiamo potenziare, parti da qui:
- prendi consapevolezza che la certezza non esiste. Comprendere e accettare consapevolmente che nella vita non esistono certezze e che non puoi controllarne ogni aspetto, ti aiuta a non cadere nella trappola dell’illusione che a lungo andare può avere effetti negativi con conseguenze psicologiche che minano il tuo benessere.
- fermarti e chiediti: “cosa voglio veramente?” Saperlo ti aiuta a non girare a vuoto, a non impegnarti in diverse attività con la sensazione di stare perdendo tempo, a non disperdere energie. Ad esempio nel mio lavoro mi è capitato di avere in consulenza delle persone che arrivavano con l’idea di voler cercare un nuovo lavoro a ridosso del possibile rinnovo del contratto, senza però sapere se questo sarebbe stato rinnovato oppure no. Mossi, quindi, dalla preoccupazione e non dal voler cambiare lavoro per migliorare. Un’azione che facciamo insieme è quella di valutare cosa vuole veramente, restare o andare via? Una volta scelto si hanno delle opzioni ben distinte su cui agire, ad esempio è possibile chiedere un incontro con il proprio responsabile per capire se il contratto verrà rinnovato oppure scegliere nonostante il rinnovo di voler andare via. Ma a volte non vogliamo far luce sulla situazione perché questo ci potrebbe mettere davanti ad una delusione o ad una risposta che non siamo pronti ad accettare e allora procrastiniamo nel volerla risolvere o agiamo senza riflettere sulle conseguenze, in ogni caso, così facendo, non siamo più protagonisti delle nostre vite, ma in balia degli eventi
- definisci obiettivi più grandi in grado di spronarti. Capire qual è il più grande obiettivo che hai e che fa da sfondo alla tua vita, che sia professionale, spirituale o una causa sociale, a cui puoi far riferimento nei momenti di difficoltà, o di confusione. Questo ti aiuta a declassificare un problema enorme a contrattempo quotidiano, agevolando di volta in volta il cambio di prospettiva
- allenare la resilienza. Questa è una competenza che per funzionare bene ed esserti utile deve essere allenata, come un muscolo. Pietro Trabucchi psicologo che si occupa di prestazioni sportive, ci insegna che “la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino. Il verbo “persistere” indica l’idea di una motivazione che rimane salda.” Sempre secondo Trabucchi alcune caratteristiche di una persona resiliente sono: l’ottimismo, il tendere ad una lettura degli eventi negativi come momentanei e circoscritti, sentire di avere un margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda, cercare di vedere i cambiamenti più come una sfida che non come una minaccia e non perdere la speranza di fronte a sconfitte e frustrazioni
- abbraccia l’imprevisto. Gli imprevisti possono materializzarsi con un cambiamento lavorativo, con nuove mansioni da svolgere o la fine di una storia d’amore, cioè qualsiasi cambiamento rompa un equilibrio e che per questo ci può mettere in difficoltà, perché cambia la visuale su quel futuro che fino a poco fa avevamo dato per certo. È in questi momenti di transizione che devi poter utilizzare tutte quelle soft skill di adattamento, che avrai allenato nel frattempo, tenendo a mente che l’incertezza è una delle possibilità della esistenza, che porta con sè dubbi, attese, ed elaborazioni di nuove soluzioni che ti aiutano ad accettare gli eventi per ciò che sono, senza arrovellarti per ciò che sarebbe potuto o dovuto essere, iniziando a immaginare quegli universi paralleli a cui mi riferivo ad inizio puntata e perdendo il controllo sulla realtà.
L’importanza di saper gestire l’intolleranza all’incertezza
Saper gestire l’intolleranza all’incertezza ha dei grandi vantaggi in molti aspetti della vita, dal preservare il nostro benessere psicologico, al renderci più produttivi, all’aumento di autostima e autoefficacia:
- abbassa i livelli di ansia, perché se ti lasci prendere dalla voglia di controllare tutto questa ti travolgerà paralizzando la tua vita mentre quando accetti che sei in un processo allora il tuo mindset si adatterà alle novità quando si concretizzeranno, ma non prima.
- evita il fastidioso e incessante rimuginare della mente, l’eccessiva produzione di pensieri distoglie l’ attenzione dal cercare e vedere opportunità e soluzioni
- ti aiuta a focalizzarti su ciò che vuoi veramente, perché non saperlo ti fa vivere in balia delle situazioni
- ti offre la possibilità di metterti alla prova e scoprire tutte le tue reali capacità, aumentando il senso di autoefficacia e alimentando la fiducia in te stesso di saper affrontare l’imprevisto quando arriva
- ti aiuta a non rifugiarti nella zona di confort, dove hai qualche sicurezza in più ma non è il luogo dei sogni e del miglioramento continuo.
Qui ne ne sono elencate 5 da cui partire, prova ad analizzare la tua esperienza rispetto alla gestione dell’incertezza e allenati a scoprire i vantaggi che sperimenti nel gestire l’incertezza nel lavoro.
«L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità»
Erich Fromm
Se vuoi lavorare insieme a me per potenziare la tua capacità di fr fronte all'incertezza nel tuo lavoro, sono qua!
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