Indice
- Introduzione
- Un nuovo mindset sulla gestione del tempo
- 4 bisogni energetici fondamentali
- In conclusione
Introduzione
Consapevolezza e riduzione dello stress passano attraverso una efficace gestione del nostro tempo. Partiamo da presupposto che noi non abbiamo la possibilità di gestirlo ma di gestire noi stessi nel suo trascorrere. Il tempo è inesorabile, passa per tutti allo stesso modo, ogni giorno abbiamo tutti la stessa quantità di tempo, è l’unica risorsa veramente preziosa che abbiamo perché non possiamo conservarlo, ma noi abbiamo comunque necessità di gestirlo, quindi come possiamo fare? E come mai alcune persone fanno nelle stesse 24 ore molte più cose, progetti e azioni di altri? Perché la maggior parte di noi passa le giornate senza prendersi cura di se stessi a sufficienza, a discapito della salute, della felicità e della produttività? Perché pur sapendo che le emozioni negative hanno un effetto dannoso sulla nostra vita ci lasciamo sopraffare dalla frustrazione, dall’ansia e dalla rabbia? Perché passiamo il nostro tempo facendoci distrarre da e-mail, social network e questioni futili, lamentandoci poi di non essere riusciti a concludere nulla in quella giornata?
Utilizzare il tempo per concentrarci su ciò che è veramente importante, fermarci a riflettere su ciò che vogliamo davvero, su come vorremmo seriamente investire questa risorsa deteriorabile per raggiungere gli obiettivi lavorativi e come creare un sano equilibrio tra vita privata e vita lavorativa in grado di donarci felicità e serenità.
Un nuovo mindset sulla gestione del tempo
Possiamo cambiare solo ciò a cui prestiamo attenzione, quindi dobbiamo sempre partire dalla consapevolezza di noi stessi. Il cambiamento può avvenire solo partendo da noi e questo diventa possibile se cambiamo prospettiva e iniziamo a concentrarci su ciò che è dentro di noi per modificare la percezione del tempo. Il cambiamento di mindset prevede, quindi, che la gestione del tempo non passi attraverso le ore, ma attraverso la gestione delle nostre energie. Solo su queste abbiamo il potere di decidere: come utilizzarle, quando ricaricarle, come gestirle per organizzare le nostre giornate e viverle al meglio.
4 bisogni energetici fondamentali
Quando siamo soddisfatti di noi stessi? Quando ci sentiamo efficaci? Quando creiamo valore. Alternando ritmicamente attività e possibilità di ricarica siamo in grado di soddisfare anche i corrispettivi bisogni di sostenibilità, sicurezza, espressione del nostro sé, significatività. Proviamo ad immaginarci come all’interno di un circolo virtuoso che creare valore nel tempo generando in noi soddisfazione e questa a sua volta ci conduce ad una vita felice. Il modello che Tony Schwartz, giornalista e ideatore dell’Energy Project, ha ideato ci mostra che per avere la possibilità di ottenere grandi prestazioni dobbiamo attingere a 4 bisogni energetici fondamentali, queste energie sono quella:
- fisica. È la base di tutte le altre energie, il modo in cui noi trattiamo il nostro corpo influenza il nostro modo di pensare, di lavorare e la percezione che ognuno ha di sé. Ci aiuta a gestire le emozioni e a dirigere l’attenzione. Fanno parte di questa dimensione la corretta nutrizione, il fitness, il sonno e il riposo diurno, come ad esempio la meditazione. Per prendere consapevolezza delle quantità e qualità della tua energia fisica poniti delle domande: come gestisco la mia energia fisica? Quando sono stanco bevo caffè o medito? Quali sono le attività che fai per ricaricarti durante la giornata? Che sport pratichi e quanto? Sei costante nell’allenamento? Quando sei sotto stress come reagisci? Lavori senza pause? Mangi di più e male, dormi di più a discapito dell’allenamento? Quante ore dormi? Cosa fai appena sveglio e poco prima di dormire? Ti svegli spesso durante la notte pensando ai tuoi problemi? Quali sono le tue abitudini alimentari? Queste domande sono alcuni degli stimoli per capire cosa è necessario modificare per aumentare l’energia fisica
- emotiva. Le emozioni ci dicono come ci sentiamo e influenzano profondamente le nostre performance. Il punto è che non sempre sappiamo come ci sentiamo o cosa proviamo e questo ci destabilizza, facendoci consumere energia. Le emozioni negative, inoltre, limitano la nostra socializzazione, la nostra capacità di ragionare e indeboliscono il nostro sistema immunitario. La soluzione è coltivare le emozioni positive che alimentano la nostra produttività ed efficienza in ogni ambito della nostra vita. Inizia a prendere consapevolezza delle emozioni negative e domandati: quali emozioni negative ho provato? Perché le ho provate? Potevo reagire in un altro modo? Quale? Inoltre prova a vedere che effetto hanno sugli altri le tue emozioni negative. Poi fai una lista delle attività che preferisci e che ti aiutano a sentirti meglio e programmale durante la settimana
- energia mentale. Questa è il centro della nostra attenzione. Ed oggi più che mai la nostra attenzione è bombardata da numerosi informazioni, distrazioni e abitudini che minano i nostri obiettivi e prosciugano le nostre energie. Per anni, ad esempio, ci siamo convinti di essere abili nel multitasking, in realtà il nostro cervello non è capace di prestare attenzione a due cose contemporaneamente e in più per effettuare questo spostamento ha bisogno di affrontare un processo chiamato “spostamento di operazione” ed è caratterizzato da un “tempo di switching” cioè il periodo necessario per passare da una fonte di attenzione ad un’altra; più attenzione richiede il compito meno ne rimane per il compito successivo e quindi più tempo impiegheremo a switchare. Secondo Schwartz il motivo per cui cerchiamo di essere il più multifunzionali possibile è il nostro continuo desiderio di essere connessi, che se da una parte ci fa sentire vivi dall’altro ci pone in uno stato di costante sovra-stimolazione e insoddisfazione. Un esempio tipico è quando guidiamo e pensiamo di poter stare al telefono, ascoltare la radio, chiacchierare, cantare, mandare messaggi e controllare il navigatore. Tutto questo, oltre ad essere estremamente pericoloso per la nostra incolumità e per quella degli altri, ha un grande dispendio di energia. Allora prova a domandarti: quanto realmente sai porre attenzione in una sola attività? Prova a resistere al multitasking e a dedicare il 100% dell’ attenzione ad una cosa per volta; prova ad esempio a stare al telefono con qualcuno senza controllare le email o andare sui social. È bene, inoltre, tenere a mente che esistono due tipi principali di distrazioni che ci impediscono di concentrarci: quelle interne, il brusio mentale e quella esterna il nostro ambiente. Cosa puoi modificare del tuo ambiente di lavoro perché non diventi fonte di distrazione? Quanto nella tua pianificazione sai distinguere tra le attività urgenti, importanti o rimandabili? Per aiutarti a far tacere il brusio mentale prova ad aumentare la consapevolezza interiore attraverso la meditazione
- energia spirituale. questa energia comprende i valori che definiscono la nostra identità e il perchè che guida la nostra vita. Nietzsche affermava “chi ha una ragione di vita riesce a sopportare praticamente tutto”. Quando qualcosa ci importa veramente impegnano in essa tutte le nostre forze pur di ottenerla. Secondo Schwartz abbiamo due modi di alimentare questa energia spirituale: il primo è dentro di noi e dipende dalla definizione di ciò che per noi ha la priorità, da cosa si vuole essere e ottenere; il secondo: è fuori di noi e vieni rafforzato dai nostri comportamenti. Anche in questo caso la mindfulness torna ad esserti utile per aumentare il grado di consapevolezza. Prova a chiederti prima di addormentarti: quando e per quanto tempo durante la giornata sono stato consapevole dei miei pensieri e delle mie azioni? Come avrei potuto comportarmi diversamente?
Queste sono le 4 energie su cui concentrarsi per migliorare la gestione del tempo nelle nostre giornate e ritrovare l’equilibrio nella nostra vita privata e lavorativa. Quindi l’insegnamento di Schwarzt è racchiuso in una sua frase: non è il tempo a determinare la nostra produttività ma il valore che siamo in grado di generare.
In conclusione
Allo stesso modo della forza di volontà che si prosciuga come fosse la batteria dei nostri smartphone, così la quantità e la qualità delle nostre energie si esauriscono come la benzina nel serbatoio della macchina. Dobbiamo conoscere il nostro modo di lavorare per sapere in quali compiti spendere più energie, in quali meno e quando e quanto ricaricarci ogni giorno, così da ristabilire un equilibrio. Purtroppo la nostra società ci ha man mano imposto uno stile di vita dove il tutto e subito è la regola e questo ci spinge a consumere più energia di quanta siamo in grado di rinnovare. Quando ci sentiamo stanchi, non ci riposiamo per ricaricarci, introduciamo in noi caffeina e zuccheri.
Secondo la cronobiologa Josephine Arendt “tutto ciò che accade in noi segue un ritmo”, il battito cardiaco, le onde cerebrali, la temperatura corporea la pressione sanguigna, tutto in noi ha bisogno di utilizzare e rinnovare energia.
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