Indice
- Introduzione
- Che significa mettersi in proprio?
- Come chiarirsi le idee prima di mettersi in proprio
- La trappola delle aspettative
- In conclusione
Introduzione
Avere delle idee per mettersi in proprio è importante, ma trovare dei punti di contatto tra noi stessi e un progetto ben strutturato lo è di più. Il viaggio inizia dal sentire di voler creare qualcosa di tuo e da qualche idea che hai in mente per il tuo business. La parte difficile iniziale è trovare la modalità in cui le idee diventano un progetto che puoi sostenere nel tempo, che ti rispecchi e non il contrario. Questo soprattutto perché le idee possono svanire o cambiare velocemente, ma se crei un business basato sui tuoi valori, che ti rispecchi nei tuoi bisogni e che sia per te sostenibile nel tempo, allora avrai l’opportunità di creare un business di valore. Quando parlo di “successo”, non sto parlando qui di un’attività che ti procuri fama e soldi alla Bruce Wayne, sto parlando del successo inteso come la capacità di far succedere le cose che ti porteranno ad essere una persona felice e soddisfatta di te e di ciò che realizzerai nel tempo.
Che significa mettersi in proprio?
Nell’immaginario collettivo fare un lavoro indipendente vuol dire sentirsi liberi, sentirsi protagonisti del proprio tempo e del proprio spazio, avere l’opportunità di scegliere, di raggiungere obiettivi sempre più sfidanti, e decidere in autonomia quali limiti superare, quali aspettative soddisfare e creare il proprio modello di equilibrio tra vita e lavoro. Ed è tutto vero, se non ci si improvvisa, se non si intraprende questa strada, ad esempio, per cambiare con urgenza una situazione di malessere, innescata da un altro lavoro che non ci soddisfa più, se si hanno delle idee chiare, se si allena un approccio mentale capace di sostenerci durante i dubbi, le incertezze e le difficoltà, e le vittorie, altrimenti tutta questa libertà ci farà sentire prigionieri degli eventi, dei clienti, delle situazioni, dello stress e del burnout, con un equilibrio vita-lavoro decisamente sbilanciato verso la frustrazione.
Che tu sia un commercialista, un web designer, uno psicologo, un artigiano….qualsiasi professione o mestiere tu faccia, o voglia fare in futuro: cosa vuoi aprire in particolare? Uno studio, un negozio, un’azienda? In che modo arriverai ai tuoi clienti? Attraverso un negozio fisico, online, entrambi? Cosa vuoi vendere ai tuoi clienti? Le tue competenze, un prodotto realizzato da te, un servizio o tutte queste cose messe insieme? E potrei andare avanti all’infinito, ad ogni modo, se le tue domande più o meno sono queste e ti senti più confuso che mai, allora ti propongo di fare due passi indietro e iniziare ragionando su:
- la consapevolezza di te: mettersi in proprio, come freelance, libero professionista o imprenditore per ognuno di noi ha un significato diverso, la prima cosa da fare quindi è capire quale significato dai tu a questa modalità lavorativa e come ti senti a riguardo.
- la tua idea di business: la seconda cosa da fare è valutare a che livello di chiarezza sei nel trasformare la tua idea in un business che ti renderà felice.
Ragionare, in primis, su questi due aspetti ti aiuterà a creare un business che ti rispecchi, a costruire un’attività proficua e di successo, avendo chiaro cosa vuoi e cosa non vuoi trasmettere ai tuoi clienti, che impatto vuoi avere sullo loro vite. Significa valutare nei dettagli quali sono i tuoi obiettivi e quali quelli dei clienti, conoscere quale strada vuoi che attraversino per raggiungerli. In che modo ti senti a tuo agio nel comunicare e con quali strumenti vuoi che interagiscano con te. Significa saper porre dei limiti alle persone, saper trasferire il tuo modo di lavorare, quando lavori in team o se avrai bisogno di delegare delle attività. Queste sono solo alcune delle riflessioni da fare, che portano con se diversi benefici che potrai sperimentare se farai chiarezza, ma ce ne saranno anche molte altre di riflessioni e di vantaggi, dipenderà da quanto impegno ci metterai, da quanta passione e da quanta voglia avrai di continuare a migliorare nel tempo.
Se a questo punto ti stai chiedendo: ok, ma questo vuol dire che non arriverò mai ad ottenere un lavoro finito? La mia risposta è…no! Perché la scelta di essere un libero professionista o un freelance o un imprenditorie felice della sua scelta porta con se un cambio di paradigma. Vuol dire che imparerai nel tempo a trasformarti e ad essere felice lungo il tragitto e non solo a meta conquistata, anche perché ce ne sarà subito un’altra dopo da raggiungere. Significa che migliorerai giorno dopo giorno, che sarai pronto ad abbandonare idee, modi di lavorare, strumenti e forse anche luoghi se sarai una smart worker, per evolvere. Significa che sentirai il bisogno di saperti adattare ai cambiamenti con più rapidità e flessibilità, significa allenarti ad essere antifragile nei confronti della vita professionale, significa che avendo un perché emotivo forte e uno scopo chiaro sei pronto a rialzarti e provare nuove strade per aggirare vincoli e affrontare problemi e difficoltà, significa gioire delle piccole cose che riuscirai a realizzare, aggiungendo sempre un nuovo tassello…modalità Lego on!

Come chiarirsi le idee prima di mettersi in proprio
Sicuramente ci sono molte cose tecniche, e non solo, che puoi e dovrai fare per mettere in piedi la tua attività, per raggiungere i tuoi obiettivi e di riflesso aiutare i tuoi clienti a raggiungere i loro, ma il mio consiglio è di partire da te e dalla tua idea di business e dedicare del tempo a trovare delle risposte che ti rispecchino in merito a:
- la consapevolezza e l’analisi delle tue competenze, sia hard che soft, fai una fotografia alla tua situazione attuale, come mai proprio ora hai deciso di avviare la tua attività online, qual è il motivo che ti spinge a non cercare un lavoro da dipendente, e se sei oggi un lavoratore dipendente, come mai stai pensando di diventare un freelance o un imprenditore? Come gestisci le tue emozioni? Che effetto ha su di te lo stress? Quali sono i valori e i bisogni che ti stanno motivando a cambiare radicalmente il tuo approccio al lavoro? Su quali competenze puoi contare e quali sono quelle che ti mancano e che puoi implementare o delegare. Quali capacità hard e soft hai che ti possono essere di aiuto nel tuo lavoro? Che rapporto hai con il controllo? In che momenti senti di essere autonomo nel lavoro e quali di aver bisogno di aiuto? Quali sono le tue caratteristiche distintive? Come gestisci il tempo? Che tipo di organizzazione hai nel lavoro?
- il perché è fondamentale, sotto diversi punti di vista: quale motivazione emotiva ti spinge a voler trasmettere le tue competenze, un prodotto o un servizio e perché pensi possa essere importante, d’impatto per le persone che lo acquisteranno? Cosa vorresti ottenere, quale messaggio e valori vuoi trasmettere ai tuoi clienti, che obiettivi potranno raggiungere con il tuo aiuto? che trasformazione potranno innescare nelle loro vite?
- l’approccio mentale che utilizzi nel progettare, nel risolvere problemi, nel trovare soluzioni creative. Quanto ****ti senti pronto a progettare, testare, validare, migliorare o ricominciare da capo a seconda del caso, in ogni aspetto del tuo business, senza affezionarti alle idee, alle attività, alle situazione, ai prodotti o servizi a cui ti sei dedicato. Quanto ami l’opportunità di poter cambiare rapidamente e goderti il viaggio. Quanto ti sai adattare e trasformare in base alle situazioni o ciò che vuoi raggiungere?
- il tipo di organizzazione mentale e pratica che hai rispetto alla tua attività. L’organizzazione non è quella capacità che ti imbriglia, ma quella che ti permette di coordinare le diverse attività che riguardano il tuo business, quella che ti aiuta nella gestione delle emozioni, così come dei collaboratori, nella pianificazione delle tue finanze, nella gestione del tempo e nella pianificazione del tuo lavoro. Osserva il tuo modo di organizzare la settimana lavorativa e prova a identificare i tuoi punti di forza e di miglioramento per avere dei dati su cui lavora per migliorare.

La trappola delle aspettative
La gestione delle aspettative è un elemento cruciale per chi decide di mettersi in proprio. Sia le tue, perché se avrai aspettative troppo basse non ti daranno la giusta motivazione ad impegnarti, e troppo alte possono generare frustrazione. Ma è importante anche avere il controllo sulle aspettative dei clienti, per non cadere nell’errore di promettere risultati impossibili. In ogni caso è importante riuscire a mantenere le aspettative agganciate alla realtà, ancorate a fatti e dati, focalizzarsi sui progressi, celebrando anche quelli più piccoli, adattarsi alle sfide, essere pazienti con se stessi, preparandosi ad affrontare i cambiamenti e le opportunità che il percorso imprenditoriale può presentarci. Una mentalità equilibrata e una gestione consapevole delle aspettative possono fare la differenza tra una crescita sostenibile e un’esperienza frustrante nel avere una proprio business.
Conoscerti al meglio e progettare un attività imprenditoriale sono le chiavi per costruire la strada più adatta a te e al tuo business, così da far coincidere le aspettative con la realtà il più possibile, costruendo di volta in volta un piano d’azione che ti supporti nelle scelte da fare e nel metterle in pratica nel minor tempo possibile, abbassando i livelli di procrastinazione e combattendo il perfezionismo.
Quando si decide di lavorare in proprio è necessario una dose di coraggio e di accettazione degli imprevisti, e secondo il mio punto di vista, procedere a piccoli passi costanti è la chiave per raggiungere qualunque obiettivo che sia stato ben formulato.
In conclusione
Come ogni aspetto della nostra vita professionale ci sono i pro e i contro, saperli prevedere, sapersi riconoscere i meriti, saper festeggiare una vittoria, sono parti fondamentali di un business di successo che ti da l’opportunità di vivere una vita privata e professionale ricca di significato.
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