Indice
- Introduzione
- Stress lavoro correlato: che significa
- Come riconoscere lo stress da lavoro correlato?
- Stress lavoro correlato: che fare
- In conclusione
1. Introduzione
La realtà lavorativa attuale è caratterizzata da ritmi sempre più intensi e richieste crescenti tanto da far emergere lo stress lavoro correlato come una delle sfide più significative per il benessere organizzativo. Questo fenomeno non solo influenza la salute psicofisica dei lavoratori, ma ha un impatto diretto sulla produttività e l’efficacia complessiva delle aziende. Lo stress lavoro correlato è un tema che interessa trasversalmente tutte le realtà organizzative, dalle piccole imprese alle grandi aziende, coinvolgendo sia i datori di lavoro che i collaboratori in una sfida comune per la creazione di ambienti lavorativi più sani e sostenibili. Per affrontare efficacemente questa sfida, è fondamentale comprenderne le dinamiche e sviluppare strategie mirate che permettano a ogni persona di esprimere il proprio potenziale senza essere sopraffatto da pressioni eccessive.
2. Stress lavoro correlato: che significa
Prima di addentrarci nello specifico dello stress lavoro correlato, è importante comprendere che lo stress in sé rappresenta una risposta fisiologica dell’organismo a qualsiasi sollecitazione ambientale. È un meccanismo naturale e adattivo che ci permette di aumentare il livello di attenzione e mobilitare le energie necessarie per affrontare le sfide quotidiane, migliorando potenzialmente le nostre prestazioni.
Il fenomeno dello stress lavoro correlato rappresenta una condizione specifica di malessere che si manifesta quando le richieste dell’ambiente lavorativo superano le capacità del lavoratore di affrontarle o controllarle. Secondo le definizioni condivise dall’INAIL e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa condizione non costituisce una malattia in sé, ma può evolvere in problematiche di salute significative quando si protrae nel tempo con un’intensità elevata.
Una delle manifestazioni più gravi dello stress lavoro correlato è il burnout, una sindrome, quindi un complesso di sintomi, caratterizzata da:
- esaurimento emotivo: il lavoratore si sente svuotato e incapace di recuperare le energie necessarie per affrontare gli impegni quotidiani
- cinismo verso il lavoro: si sviluppa un atteggiamento distaccato e cinico nei confronti delle proprie mansioni, dell’ambiente lavorativo e delle persone con cui ci si relaziona
- ridotta realizzazione personale: la persona percepisce una diminuzione significativa della propria efficacia e competenza professionale.
Nel contesto professionale, possiamo suddividere i fattori che contribuiscono allo stress lavoro correlato in due macro categorie:
- fattori di contenuto: sono quelli che si riferiscono agli aspetti concreti dell’attività lavorativa, come la tipologia di mansioni da svolgere, il carico di lavoro assegnato e la gestione degli orari. Questi elementi influenzano direttamente l’esperienza quotidiana del lavoratore e possono generare tensioni quando non sono adeguatamente bilanciati
- fattori di contesto: riguardano l’ambiente sociale e organizzativo in cui si svolge il lavoro, includendo le dinamiche relazionali tra colleghi, il clima e la cultura aziendale. La qualità di questi fattori può determinare il livello di supporto percepito dal lavoratore nell’affrontare le sfide professionali.
È importante sottolineare come la risposta allo stress sia profondamente soggettiva. Le stesse condizioni lavorative possono essere percepite e gestite in modo molto diverso da persone diverse, in base a diversi fattori, come ad esempio:
- le strategie di coping: ovvero i modi in cui la persona affronta e gestisce le situazioni stressanti
- l’autoefficacia: cioè la fiducia nelle proprie capacità di gestire efficacemente le sfide
- il locus of control: che indica quanto una persona ritiene di poter controllare gli eventi della propria vita
- le esperienze precedenti: il modo in cui abbiamo affrontato e superato situazioni stressanti in passato influenza la nostra capacità di gestire lo stress presente
- la capacità di resilienza: ovvero l’abilità di adattarsi positivamente alle difficoltà e di riprendersi dalle avversità
- l’antifragilità: ovvero la capacità non solo di resistere allo stress, ma di crescere e migliorare attraverso le sfide
- le convinzioni che ci guidano: le credenze profonde che abbiamo su noi stessi e sul mondo del lavoro, che influenzano il modo in cui interpretiamo e reagiamo agli eventi
- le risorse emotive: l’insieme di energie psicologiche e supporto sociale su cui possiamo contare nei momenti di difficoltà.
Comprendere la natura multifattoriale dello stress lavoro correlato è quindi fondamentale per una sua corretta gestione. L’interazione tra fattori organizzativi e caratteristiche individuali crea una dinamica unica per ogni lavoratore, rendendo necessario un approccio personalizzato nella sua gestione. Questa consapevolezza deve guidare tanto le organizzazioni quanto i singoli professionisti nello sviluppo di strategie efficaci per la prevenzione e la gestione dello stress, considerando sempre l’unicità di ogni situazione e di ogni individuo all’interno del contesto lavorativo.
3. Come riconoscere lo stress da lavoro correlato?
La capacità di riconoscere i segnali dello stress lavoro correlato è fondamentale per prevenire l’insorgenza di problematiche più serie. Le manifestazioni di questo fenomeno si esprimono attraverso diversi livelli, coinvolgendo sia la dimensione individuale che quella organizzativa.
A livello individuale, i sintomi si manifestano attraverso:
- sintomi fisici: comprendono manifestazioni come mal di testa frequenti, disturbi gastrointestinali ricorrenti e una sensazione persistente di affaticamento. Questi segnali fisici spesso rappresentano la prima risposta dell’organismo a situazioni di stress prolungato
- sintomi psicologici: includono stati d’ansia persistente, episodi depressivi e una crescente irritabilità nelle interazioni quotidiane. La capacità di concentrazione può risultare compromessa, influenzando negativamente la qualità del lavoro svolto
- sintomi comportamentali: si manifestano attraverso la tendenza all’isolamento sociale, l’aumento dei conflitti con i colleghi e una generale riduzione delle interazioni positive nell’ambiente lavorativo. Questi cambiamenti possono essere particolarmente evidenti per chi conosce bene il lavoratore
- disturbi del sonno: si caratterizzano per difficoltà nell’addormentamento o risvegli frequenti durante la notte, compromettendo la qualità del riposo e influenzando negativamente le prestazioni lavorative del giorno successivo.
Questi sintomi, se persistenti nel tempo, possono evolversi in conseguenze più serie per la salute fisica e psicologica del lavoratore. Lo stress cronico può portare a problemi cardiovascolari, indebolimento del sistema immunitario e disturbi muscolo-scheletrici. Inoltre, l’impatto si estende alla vita personale, influenzando le relazioni familiari e sociali, limitando la capacità di godere del tempo libero e compromettendo in generale l’armonia vita-lavoro.
A livello aziendale, i segnali di allarme si manifestano attraverso:
- aumento dell’assenteismo: un incremento significativo delle assenze per malattia può indicare la presenza di un elevato livello di stress tra i dipendenti
- elevato turnover: un aumento di lavoratori che lasciano l’azienda dopo brevi periodi di permanenza, cercando nuove opportunità, è un segnale di un ambiente lavorativo che presenta delle criticità
- problemi disciplinari: l’emergere di conflitti interni e difficoltà nelle relazioni interpersonali può riflettere un clima aziendale teso e poco sostenibile
- calo delle prestazioni: una diminuzione generalizzata della produttività e della qualità del lavoro può essere sintomo di un ambiente lavorativo stressante che influisce negativamente sulla motivazione dei dipendenti.
L’azienda può subire perdite economiche considerevoli dovute all’aumentato assenteismo, ai costi per la sostituzione del personale e alla riduzione della produttività. Inoltre, la diminuzione della concentrazione e l’aumento della stanchezza possono portare a un maggior rischio di incidenti sul lavoro, compromettendo la sicurezza dell’intero ambiente lavorativo.
Per una valutazione accurata dello stress lavoro correlato, oltre all’osservazione dei segnali individuali e organizzativi, è possibile ricorrere a strumenti di indagine scientificamente validati come il Job Content Questionnaire (JCQ), il Maslach Burnout Inventory (MBI), Organizational and Psychosocial Risk Assessment (OPRA),il Test di Valutazione del Rischio da Stress Lavoro Correlato (Q-Bo) e il Questionario INAIL. Questi metodi di valutazione devono essere sempre considerati all’interno di un’analisi multidimensionale che tenga conto di tutti gli aspetti del fenomeno.

4. Stress lavoro correlato: che fare
Affrontare lo stress lavoro correlato con un approccio integrato e multidimensionale, ci permette di considerare e valorizzare tutte le risorse disponibili.
Questo perché a livello personale, ogni individuo porta con sé un bagaglio di caratteristiche e competenze uniche: la propria capacità di resilienza, il senso di autoefficacia, le strategie di coping sviluppate nel tempo e una rete sociale di supporto. Queste risorse personali possono essere potenziate attraverso la formazione e l’esperienza.
A livello organizzativo ci sono ulteriori risorse fondamentali: un clima aziendale positivo, il supporto dei superiori, politiche di welfare e servizi di sostegno rappresentano strumenti preziosi per la gestione dello stress. Anche l’ambiente fisico di lavoro gioca un ruolo cruciale: spazi adeguati, strumenti appropriati e la flessibilità del lavoro contribuiscono significativamente al benessere dei lavoratori.
La chiave per una gestione efficace dello stress sta nella capacità di attivare e combinare queste diverse risorse in modo sinergico. Per farlo, è essenziale sviluppare strategie mirate su entrambi i livelli.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli approcci più efficaci.
Strategie per il lavoratore:
- sviluppare consapevolezza dei propri stati emotivi e fisici: questo significa imparare a riconoscere i segnali dello stress negativo, il distress, come tensione muscolare, irritabilità o difficoltà di concentrazione, prima che diventino problematici
- avvalersi di un supporto psicologico: può essere utile sia per affrontare momenti specifici di difficoltà con percorsi brevi e mirati, sia per essere accompagnati nella gestione emotiva dei periodi di maggiore pressione lavorativa
- praticare attività fisica regolare: l’esercizio fisico non solo aiuta a scaricare le tensioni accumulate durante la giornata lavorativa, ma contribuisce anche al mantenimento di un equilibrio psicofisico generale, migliorando la resistenza allo stress
- utilizzare tecniche di mindfulness e meditazione: queste pratiche aiutano a mantenere la mente presente nel momento attuale, riducendo l’ansia e migliorando la capacità di gestire situazioni stressanti con maggiore equilibrio
- organizzare efficacemente il proprio tempo: una pianificazione accurata delle attività, con priorità chiare e pause regolari, permette di mantenere il controllo sul proprio carico di lavoro e ridurre la sensazione di sopraffazione
- costruire una rete di supporto sociale: coltivare relazioni positive con colleghi e superiori crea un ambiente di lavoro più accogliente e fornisce risorse emotive preziose nei momenti di difficoltà
- imparare a riconoscere i propri limiti: essere consapevoli delle proprie capacità e limiti permette di gestire meglio le richieste lavorative e di comunicare efficacemente quando queste diventano eccessive.
Strategie per l’azienda:
- condurre valutazioni regolari del rischio stress: questo processo deve essere sistematico e coinvolgere tutti i livelli dell’organizzazione per identificare precocemente potenziali fonti di stress
- promuovere una comunicazione aperta: creare canali di comunicazione efficaci tra management e dipendenti facilita la condivisione di problematiche e la ricerca di soluzioni condivise
- offrire supporto psicologico: mettere a disposizione servizi di supporto psicologico volto a sostenere i collaboratori non solo nel momento di difficoltà, ma anche per prevenirla, dimostra l’impegno dell’azienda nel preservare il benessere dei propri collaboratori
- implementare politiche di lavoro flessibile: permettere una maggiore flessibilità negli orari e nelle modalità di lavoro può aiutare i dipendenti a creare la propria armonia tra vita professionale e personale
- fornire formazione sulla gestione dello stress: programmi formativi specifici possono offrire ai lavoratori degli strumenti necessari per affrontare efficacemente le situazioni stressanti
- revisionare periodicamente i carichi di lavoro: monitorare e distribuire equamente il lavoro previene situazioni di sovraccarico che potrebbero generare stress eccessivo
- sviluppare una cultura aziendale positiva: promuovere un ambiente di lavoro basato sulla collaborazione, il rispetto reciproco e il riconoscimento del valore di ogni individuo.
L’efficacia di queste strategie dipende fortemente dalla loro implementazione sistematica e dalla creazione di un clima organizzativo che ne supporti e ne faciliti l’adozione. Infatti, la combinazione di strategie individuali e organizzative, quando ben coordinate, può creare un ambiente lavorativo resiliente e capace di prevenire e gestire efficacemente le situazioni di stress.
È importante sottolineare che la valutazione del rischio stress lavoro correlato non è solo una buona pratica, ma un obbligo normativo previsto dal D.Lgs 81/08 per tutte le aziende. Non si tratta di interventi una tantum, ma di un processo continuo di miglioramento che richiede impegno costante e valutazione periodica dei risultati.
5. In conclusione
Lo stress lavoro correlato rappresenta una sfida complessa che richiede un impegno costante e condiviso tra lavoratori e organizzazioni. La sua gestione efficace non può prescindere da una comprensione approfondita delle dinamiche che lo generano e delle strategie più appropriate per affrontarlo.
L’importanza di creare ambienti di lavoro sani e sostenibili va oltre il semplice adempimento degli obblighi normativi. Investire nel benessere psicologico dei lavoratori significa porre le basi per una maggiore produttività, una riduzione dell’assenteismo e un miglioramento generale del clima organizzativo.
La chiave del successo risiede nella capacità di sviluppare un approccio integrato che combini:
- la sensibilizzazione e la formazione dei lavoratori
- l’implementazione di politiche aziendali orientate al benessere
- il monitoraggio costante dei fattori di rischio
- l’intervento tempestivo quando emergono segnali di disagio lavorativo.
Solo attraverso questo impegno congiunto è possibile costruire luoghi di lavoro dove le persone possano esprimere al meglio il proprio potenziale, mantenendo un equilibrio positivo tra prestazione e benessere personale. La promozione di una cultura organizzativa attenta alla salute psicologica non è solo un investimento nel presente, ma una garanzia per il futuro sostenibile delle organizzazioni.
Se desideri lavorare sulla prevenzione o la gestione dello stress lavoro correlato, sono qui pronta ad accompagnarti nel percorso verso la felicità lavorativa.




